Come regolare il riscaldamento della propria abitazione.
Sarà vero che conviene spegnere ?
Esistono due tesi contrastanti in merito a come si debba agire sulla regolazione del riscaldamento allo scopo di risparmiare il più possibile.
Cercherò in questo articolo di illustrarle indicando i pregi e difetti di ognuna indicando anche quale ho adottano nella mia abitazione e il motivo della mia scelta.
La prima tesi suggerisce di regolare il cronotermostato su temperature più basse quando non si è in casa e su temperature più alte durante le ore di maggior utilizzo dell'abitazione.
In questo modo la caldaia sarà quasi sempre spenta durante i periodi in cui la temperatura è regolata bassa e quasi sempre accesa negli altri.
La maggior parte delle persone sceglie di utilizzare questo tipo di regolazione dato che si ha la percezione che "tenere il più possibile spenta" la caldaia sia fonte di risparmio di energia.
Esiste anche un motivo scientifico a suffragio di questa tesi, dato che è noto che una differenza di temperatura interno/esterno meno marcata, riduca le dispersioni di calore della casa verso l'esterno.
L'altra scuola di pensiero suggerisce che per risparmiare sia meglio lasciare il più possibile acceso il riscaldamento ma al minimo e molte persone hanno potuto constatare un effettivo risparmio adottando questo tipo di soluzione.
Il motivo è essenzialmente dovuto al fatto che una caldaia regolata al "minimo", cioè per fornire acqua a temperatura più bassa, rende molto di più rispetto ad un funzionamento ad alta temperatura; questo perché la quota di calore perso nei fumi è meno rilevante .
Purtroppo non è possibile unire i vantaggi di entrambe le tesi, poiché, se si sceglie di spegnere il più possibile il riscaldamento, si dovrà necessariamente regolare la temperatura dell'acqua ad un valore alto, in caso contrario non si riuscirebbe a raggiungere la temperatura di confort durante le ore di funzionamento dell'impianto di riscaldamento.
Infatti se si regola il riscaldamento per avere in casa delle temperature diverse a vari orari, si e' costretti a tenere alta la temperatura dei radiatori per far in modo che durante le ore di "acceso" la temperatura ambiente riesca a raggiungere il valore impostato, vincendo l'inerzia termica persa durante il periodo di "spento".
Moderne caldaie a condensazione e regolazione "climatica"
I moderni impianti di riscaldamento, tendono tutti per una regolazione di questo tipo ed il concetto di cronotermostato usato allo scopo di spegnere la caldaia viene progressivamente abbandonato, a favore di particolari dispositivi che regolano contestualmente anche la temperatura di mandata dell'acqua.
Anche le moderne caldaie a condensazione sono tutte predisposte per regolare la temperatura di mandata in modo proporzionale alla temperatura esterna; questo a favore di un tipo di regolazione che consente di mantenere il più basso possibile la temperatura dell'acqua e quindi il recupero di calore che viceversa, verrebbe perso nei fumi adottando regolazioni che necessitano di temperature più alte.
La mia personale esperienza..
Per molti anni ho tenuto la regolazione del mio impianto di riscaldamento in modo da lasciarlo spento il più possibile..
La regolazione della temperatura dell'acqua della caldaia la tenevo sui 65 gradi e programmavo ogni anno il cronotermostato nel seguente modo :
dalle 05:30 alle 08:00 >> 20 gradi,
dalle 08:00 alle 16:00 >> 18 gradi,
dalle 16:00 alle 23:00 >> 20 gradi,
dalle 23:00 alle 06:30 >> 18 gradi.
Il risultato che ottenevo era il seguente :
- Alla mattina mi alzo alle 6 e la casa era ancora freddina nonostante la caldaia andava da 1 ora al massimo della potenza,
- Tornavo alla sera alle 17 e la casa non aveva ancora raggiunto i 20 gradi,
- per la casa girava uno strano "venticello" dovuto ai moti convettivi imposti dall' elevata temperatura dei termosifoni,
- i muri vicino ai termosifoni si tinteggiavano sempre con evidenti "baffi" neri di polvere depositata dall'aria,
- consumavo mediamente 2.800 m3 di gas ogni anno.
Dopo il cambio di strategia, ho sostituito la caldaia con una a condensazione a regolazione climatica, regolato il cronotermostato per avere sempre 20 gradi e contestualmente ho ridotto la temperatura dell'acqua di mandata della caldaia a 50 / 55 gradi
Questi sono i risultati che ottengo ora :
- la casa è sempre calda e accogliente e il comfort è sempre assicurato ad ogni ora,
- i termosifoni non sono più bollenti e i muri nelle vicinanze non si sporcano quasi più,
- ora consumo mediamente 1.800 m3 di gas ogni anno.
Concludendo..
Ho potuto constatare una riduzione dei consumi del 36% circa (e non è poco), tenendo la caldaia sempre accesa (anche di notte ) mantenendo nel contempo la temperatura di mandata molto bassa (il minimo necessario per avere i 20 gradi in casa ) rispetto al funzionamento discontinuo.
In questo modo il mio sistema di riscaldamento non deve vincere nessuna inerzia e la temperatura di mandata è regolata per contrastare solamente le perdite di calore verso l'esterno.
Per qualsiasi delucidazione in merito non esitate a mettervi in contatto.
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